14 Settembre 2017

Sono obbligato allo straordinario? Posso rifiutarmi?

Se il lavoratore rifiuta, senza giustificato motivo di prestare il lavoro straordinario legittimamente richiesto commette un inadempimento sanzionabile disciplinarmente?

Iniziamo subito con il dire che l’orario straordinario, consiste nelle ore di lavoro eccedenti l’orario di lavoro normale  quantificato in 40 ore settimanali, salva la disciplina dei contratti collettivi .


Quando è consentito il lavoro straordinario?

Il ricorso allo straordinario è consentito nei casi e con i limiti stabiliti dalla contrattazione collettiva, ovvero previo accordo tra datore di lavoro e lavoratore, per non più di 250 ore l’anno, o  in caso di:


C’è un limite di legge settimanale all’orario di lavoro?

La legge individua, quale soglia invalicabile dall’autonomia negoziale, il limite di 48 ore per ogni periodo di sette  giorni: tale valore costituisce una media da calcolarsi con riferimento ad un arco temporale non superiore a quattro mesi, elevabile in caso di ragioni obiettive, tecniche o inerenti l’organizzazione del lavoro dai contratti collettivi fino a sei o a dodici mesi dai contratti collettivi.


C’è un limite di legge giornaliero all’orario di lavoro?

Per quanto concerne la durata massima giornaliera, la legge riconosce al lavoratore il diritto ad un riposo giornaliero minimo di 11 ore, ne consegue, quindi, che che la giornata lavorativa non possa superare le 13 ore.


Ma nel rispetto di questi limiti posso ugualmente rifiutarmi di svolgere lavoro straordinario?

Se il lavoratore rifiuta, senza giustificato motivo, di prestare il lavoro straordinario legittimamente richiesto commette un inadempimentosanzionabile disciplinarmente. Ciò significa che il datore di lavoro, a fronte dell’illegittimo rifiuto del lavoratore di prestare il lavoro straordinario, potrà avviare nei suoi confronti un procedimento disciplinare e, all’esito, irrogargli una delle sanzioni disciplinari previste dalla legge o dal contratto collettivo, dalle più lievi (ammonizione o richiamo verbale o scritto, multa), alla sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per uno o più giorni, sino a giungere al licenziamento per giusta causa nei casi più gravi (come potrebbe accadere in caso di irragionevoli rifiuti a fronte di esigenze eccezionali o di imminente pericolo di danno alle persone oppure in caso di recidiva regolarmente contestata).

In altri termini, il lavoratore può rifiutarsi solo per motivi gravi e rilevanti  (ad. esempio in caso di  conflitto dello straordinario con inderogabili esigenze di cura o di salute del lavoratore o di membri della sua famiglia).

Naturalmente, la questione andrà risolta caso per caso, operando una valutazione comparativa dei contrapposti interessi del datore di lavoro e del lavoratore:

Va sempre valutata così anche la correttezza e buona fede del datore di lavoro, ad esempio, il datore di lavoro può senza eccessivi costi organizzativi rivolgere la stessa richiesta di lavoro straordinario ad altri dipendenti, che non abbiano motivi rilevanti per rifiutarlo o siano addirittura interessati a svolgerlo?

Conclusione: posso rifiutarmi senza incorrere in sanzioni?

Si, è legittimo il rifiuto a svolgere lavoro straordinario:


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